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Alle radici del Casual Style e della Terrace Subculture

Il "Casual" è l'espressione di una sottocultura dalle radici Inglesi, prevalentemente esplosa negli anni ’80, dapprima nelle città di Liverpool e Manchester ed Aberdeen, ed in seconda battuta in tutta europa. Questo stile ben definito di vestirsi e vivere la giornata, prende vita in uno scenario molto movimentato, in cui la violenza fra tifoserie rivali nelle terrace degli stadi andò forse a raggiungere il suo apice.

La risposta della polizia del Regno Unito, fu quella di effettuare arresti a campione, nello stadio come fuori dalle fabbriche o nei pub limitrofi agli stadi, dove si incrociava la middle e working class dell'epoca: bastava avere addosso i colori di una squadra, indipendentemente dal fatto che costoro fossero o meno parte di una firm.

Erik Wibaeus

Da qui nasce l'esigenza di eludere i controlli, vestendosi come gente comune, dal look borghese e distinto, rendendo ardua l'identificazione, soprattutto in mancanza dei colori sociali del club di appartenenza: "Vestirsi bene, comportarsi male" diventò il motto per molti, l'estetica cambiava, l'essenza degli appartenenti rimaneva radicata nella mentalità hooligan di quei tempi.

Tra gli anni '80 e '90 arrivano le Coppe Europee, i fans inglesi iniziano a muoversi oltremanica, viaggiando in Italia e Francia principalmente, dove la moda era già veloce e cavalcava trend di ogni tipo, oltre ad Aquascutum, diversi marchi furono veicolo dello stile Casual, in molti riportavano in Inghilterra, capi che presto sarebbero divenuti una moda per tutti gli ultras d’Europa.

Nel corso del tempo, questo stile fortemente radicato nella youth culture britannica, veniva fatto proprio anche da band come gli Stone Roses o gli Oasis, che ne fecero un vero e proprio marchio di fabbrica.

Il Britpop attinse dunque a piene mani da una subcultura che prima, essendo vicina all’ambiente mod e skinhead, si ritrovava maggiormente nelle sonorità per l’appunto della musica mod, piuttosto che del punk.

Anche l’indierock dei primi anni 2000 ha abbracciato il casual, tanto che i Libertines dedicarono una canzone al tema, Hooligans on E. Il titolo è un rimando all’abitudine degli hooligan di prendere dell’ecstasy prima di entrare allo stadio, questo per ovviare al divieto di consumare alcolici negli impianti imposto dalla premier britannica di allora, Margaret Thatcher.

 Nel testo della canzone si rinviene poi anche un rimando proprio all’estetica casual: in apertura troviamo infatti il verso

“Hooligans on E / Meat pies and Burberry / And Aquascutum if you're lucky”.

Tale divieto si andava ad unire ad ulteriori provvedimenti quali, fra gli altri, l’incremento dell’utilizzo di telecamere negli stadi, l’identificazione dei tifosi tramite documento d’identità all’ingresso, ed il conferimento di più ampi poteri alla polizia, una risposta questa del governo agli incidenti che riguardarono il sesto turno di FA Cup giocatosi il 13 marzo 1985, match che vide affrontarsi in campo Luton Town e Millwall , così come fuori dalle rettangolo di gioco le rispettive tifoserie.

Foto courtesy di Erik Wibaeus ©
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